Campionato Europeo IKU 2018

“….Stiamo tornando , carichi di medaglie ma, soprattutto di sorrisi, luce negli occhi e  amicizia …   i  trofei  più importanti!”

Queste significative parole, scritte sulla pagina facebook di uno dei coach della Nazionale al rientro dalla Russia, rappresentano l’essenza del karate FIK …. con, sullo sfondo, una foto della “marea” di tute azzurre (oltre 100) che transitavano all’aereoporto Domodedovo di Mosca.

Dal 17 al 22 di Ottobre us. il funzionale Complex Grinn di Orel ha ospitato in maniera ottimale, la 3° edizione dei Campionati Europei della IKU, confermando la bontà del progetto di questa dinamica federazione di karate  in costante “ascesa” nel panorama “marziale” internazionale.

Orel è una città (circa 400000 abitanti) nuova e moderna a circa 350 km da Mosca; completamente distrutta da feroci battaglie durante la 2° guerra mondiale, è stata recentemente ricostruita seguendo criteri urbanistici moderni pur conservando caratteristiche  architettoniche proprie della tradizione russa.

Il complesso turistico Grinn racchiude in un'unica serie di edifici attigui tre hotel 5 stelle, due piscine, 6 ristoranti, cinema, negozi, banche, una spa attrezzatissima ed un complesso sportivo con 4 campi da tennis , tre palestre ed un palazzetto con oltre 800 posti a sedere , una “meraviglia” specie se, il tutto è concentrato a soli 50 metri di  distanza dall’hotel principale.

Presenti all’importante evento tutti i dirigenti della IKU; il Presidente mondiale Gilles Willemin arrivato appositamente dal Brasile, il Segretario Generale Riccardo Mosco (Italia), il membro del Board Mihai Cioroianu (Romania) ed il Vicepresidente Sergey Rostovtsev (Russia) anche nella sua veste di padrone di casa, avendo curato l’organizzazione dell’evento come responsabile della Russian Karate-Do Union. L’altro membro del board, il maestro indiano BK Bharat (che a metà Novembre organizzerà i Campionati Asiatici IKU a New Delhi) ha inviato un messaggio di auguri per la “riuscita” dell’evento continentale europeo.

“Quando abbiamo assegnato gli Europei alla Russia – commenta il Segretario Generale IKU Riccardo Mosco – eravamo consapevoli delle difficoltà che molte nazioni avrebbero incontrato (visti, connessioni aeree, distanze tra una città e l’altra, costi notevoli, ect…) ma la nostra “strategia” di espanderci anche ad EST in Europa, ha determinato la nostra scelta e devo dire che, alla fine , abbiamo centrato il nostro obiettivo politico.”

“D’altra parte – conclude Mosco – quando una federazione internazionale vuole definirsi tale deve anche andare in paesi lontani e magari meno “convenienti” economicamente ma lo scopo primario della IKU è quello di avere il maggior numero di paesi aderenti (una federazione per ogni paese…) in tutti i continenti.”

1.100 atleti da 17 nazioni in terra Russa, sono un risultato che conforta i dirigenti IKU, che già stanno preparando i Campionati del Mondo del 2019 a Fortaleza in Brasile; ….. in Brasile, appunto, e non nella “solita”, vicina, tranquilla ed economica Europa occidentale!

Lo squadrone italiano, forte di 104 persone (tra dirigenti, personale di segreteria, coach, arbitri ed atleti) tutti completamente equipaggiati e pagati dalla FIK, si sono distinti non solamente per i risultati agonistici, ma anche per l’educazione, l’amicizia ed il senso di appartenenza che sono il vanto principale della federazione italiana.

Uno “stile” che ha, senza ombra di dubbio, due grandi “artefici” nel Presidente Riccardo Mosco che ha fatto della pacatezza e della educazione gli esempi da seguire e nel Direttore Sportivo Gianni Visciano un tecnico ed un uomo che tutto il mondo del karate internazionale ci invidia.

“Coordinare e guidare quasi 100 atleti di cui la metà minorenni – dichiara il M° Visciano – non è “facile” …. credetemi!! La nostra è una grande responsabilità giuridica ed umana e voglio ringraziare tutti i bravi coach che mi hanno aiutato in questo difficile compito.”

I 5 coach al seguito della squadra italiana hanno svolto un lavoro fantastico, dimostrano ancora una volta la qualità del team FIK; Davide Telesca, Virginia Pucci, Antonio Failla, Paolo Scapin e Michele Romano hanno saputo guidare (e non solo dal punto di vista tecnico…) l’intera formazione azzurra instaurando anche un rapporto umano da “fratelli maggiori” con i ragazzi loro affidati.

Un riconoscimento particolare va fatto al Direttore di gara Maestro Franco Sebenello che, con consumata esperienza, ha saputo “condurre” la competizione in un contesto non sempre … facile. La FIK, a sue spese, ha portato nella terra di Puskin, due collaboratrici per aiutare il personale russo preposto ai tavoli non sempre all’altezza del delicato compito. Roberta Amendola e Paola Polegri sono state preziose (questa ultima anche nella veste di traduttrice in ben 4 lingue straniere) per far “marciare” le molteplici categorie/gara sui vari tatami.

A proposito di traduttrici: la FIK non finisce mai di stupire! Al seguito della nazionale era presente la signora Inna Honcharenko che, essendo di madre lingua, ha svolto un importantissimo lavoro con i dirigenti russi traducendo tutti i dialoghi nelle varie occasioni ufficiali .

I sette arbitri italiani, presenti alla gara, sono stati sicuramente tra i migliori del campionato: seri, precisi, professionali hanno mostrato una imparzialità di giudizio ed una preparazione che è un fiore all’occhiello della federazione diretta dal Dr. Mosco.

Dai giudici continentali Alberto Isoldi, Otello Zuliani , Luciano Masci che hanno supportato egregiamente i rispettivi tatami all’arbitro mondiale Gerardo Nazzaro, tutti hanno ricevuto i complimenti del Capo mondiale arbitri Professor Adrian Nagel.  Adriano Cosma, membro della commissione internazionale , ha saputo svolgere con esperienza e perizia il suo delicato lavoro di “raccordo” e di formazione arbitrale.

Il maestro Vincenzo Sarappa, arbitro internazionale proveniente dalla WKF, ha ottenuto il riconoscimento della qualifica corrispondente nella IKU ed ha mostrato che, la sua notevole esperienza su tutti i tatami internazionali maturata negli ultimi 30 anni, sa

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