Corso Nazionale di Formazione Karate per Disabilità per Insegnanti Tecnici (2° Parte)

02-03 Aprile 2022, Firenze (FI)

La FIK – Federazione Italiana Karate è riuscita a sviluppare un nuovo progetto formativo, dedicato al Mondo della Disabilità. Questo è un passo davvero importante all'interno del mondo delle arti marziali, che denota la volontà di voler abbracciare un cambiamento culturale verso una pratica ed un approccio alla disciplina sempre più inclusivi.

Ancora oggi, infatti, i diritti umani fondamentali, così come il diritto alla partecipazione sportiva (come indicato nell'Art. 30 della Convenzione ONU, 2006), sono ancora poco riconosciuti e sostenuti; ancora troppe poche persone fragili, anziane, o persone con disabilità praticano attività motoria e sportiva. Tale progetto federale, quindi, è un passo fondamentale in questa direzione e nel promuovere concretamente uno sport senza barriere.

Nello specifico, la FIK ha portato a termine con successo, nei mesi di Gennaio e Aprile scorsi, il primo Corso di Formazione sulla Disabilità rivolto agli insegnanti tecnici tesserati. Il corso si è svolto nell'arco di due weekend: il primo in modalità FAD a causa delle limitazioni dovute alla particolare situazione epidemiologica; mentre il secondo in presenza a Firenze.

Tale corso è stato ideato e promosso dalla Commissione Nazionale Karate per la Disabilità, coordinata dalla Dott.ssa Cadenazzi Federica, Istruttrice Federale e Laureata in Terapia Occupazionale, da anni operante come professionista sanitaria della riabilitazione nel settore delle disabilità motorie e comunicative/intellettive.

La Commissione è stata istituita dalla FIK con l’obiettivo di promuovere l’inclusione di persone con disabilità all’interno del mondo delle arti marziali, investendo anche sulla formazione dei tecnici all’interno del suo organico. Da qui l’istituzione di questo corso di formazione, come primo passo verso una maggior consapevolezza e attenzione nei confronti del mondo della disabilità, nonché come base per istituire nel territorio una rete di tecnici sempre più qualificati ed inclusivi. La formazione è stata scelta come punto di partenza dell’intero progetto, in quanto il tecnico è il primo punto di contatto con la persona con disabilità oltre ad essere il facilitatore diretto nella sua partecipazione all’interno delle nostre palestre.

Il corso è stato attentamente studiato e predisposto per fornire una formazione generale di base ma che al tempo stesso attinga al panorama scientifico di riferimento, per fornire ai tecnici un livello di preparazione di alta qualità ed un linguaggio tecnico condiviso a livello internazionale ed europeo, spendibile con varie figure professionali del settore e con le istituzioni del territorio; l'ICF – Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, adottata come cornice concettuale di riferimento e come modello funzionale, infatti, né è un esempio calzante.

La formazione, inoltre, è stata strutturata per dare ampio spazio sia alla parte teorica che a vari momenti di riflessione e di esperienza pratica. Nella parte teorica, sono stati presi in considerazione il quadro normativo in essere e sono stati analizzati i dati specifici del settore grazie ai report provenienti dai maggiori enti italiani e siti governativi, per un’analisi della situazione attuale e delle opportunità per il futuro; si è spaziato poi tra le varie tipologie di disabilità, divise in macro-aree di riferimento, ognuna affrontata con approccio clinico-funzionale dalla docente: un’analisi interessante oltre che utile, applicabile non solo in palestra ma anche nella vita quotidiana, nelle attività che svolgiamo ogni giorno e sul nostro benessere percepito.

Nella parte pratica, i tecnici in formazione hanno potuto sperimentare in prima persona alcune disabilità grazie all'utilizzo di diversi ausili e materiali forniti dal corpo docente, mettendosi a confronto con bisogni specifici, risorse presenti e possibili adattamenti.

Un’esperienza che ha colpito nel segno, lasciando i partecipanti toccati dalle difficoltà provate durante le attività proposte, ma anche stimolati a porsi domande e riflettere sul proprio ruolo di Coach e sul migliore approccio da adottare per essere efficaci come educatori ed insegnanti; infatti è importante tenere sempre presente che, come le arti marziali, il coaching inclusivo di alta qualità riguarda lo sviluppo delle persone.

A questo, si è affiancata una sessione di analisi ambientale e funzionale, nonché una tavola rotonda di confronto e sviluppo basata su esempi reali, vissute nel dojo e non. Un assaggio di quanto poi questo gruppo di tecnici sarà invitato a fare, finito il corso di formazione, poiché i Docenti e la Federazione stessa vedono in questi scambi relazionali il seme potenziale di un cambiamento nell’insegnamento del karate alle persone con disabilità, con evidente impatto sul tessuto sociale.

Nella speranza che questo primo corso di formazione sia il primo di una lunga serie, nonché l'inizio di un lungo cammino di crescita e cambiamento culturale che possa giovare in particolare alle minoranze sociali ed ai soggetti più fragili della nostra popolazione, vi saluto con questa citazione benaugurante:

Le arti marziali hanno il potere di cambiare le percezioni delle persone disabili nonché il potere di cambiarne l’esistenza (Dirk van der Merwe).

Cadenazzi Federica per la Commissione Karate per Disabilità FIK